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Quali piante producono la Manna

La manna è una sostanza dolce e resinosa prodotta da diverse specie di alberi, principalmente da alcune varietà di Fraxinus (frassino) e da alcune specie di Pistacia, come il Pistacia lentiscus. La manna viene prodotta principalmente in regioni come il Mediterraneo, dove queste piante sono comuni. La produzione di manna avviene attraverso il processo di incisione della corteccia degli alberi, permettendo alla linfa di fuoriuscire e solidificarsi, formando grani di manna.


Quali piante producono la Manna

La manna non è altro che la linfa estratta dalla corteccia opportunamente incisa e una volta praticata l'incisione sulla corteccia, sgorga lentamente un succo inizialmente di colore ceruleo e di sapore amaro (lagrima), che a contatto con l'aria si schiarisce condensandosi rapidamente. 

In base a come la manna viene raccolta si distingue in Manna cannolo , Manna rottame, Manna in sorte.

La Manna cannolo è la più pregiata e si forma dal gocciolamento della linfa lungo la corteccia dell'albero e si raccoglie con l'archetto. Un metodo innovativo per la raccolta di questa manna prevede l'uso di fili di nylon legati ad una piccola lamina d'acciaio posta subito sotto l'incisione; la linfa scorre lungo i fili e solidifica formando cannoli di lunghezza considerevole, che si possono raccogliere ogni due giorni, contrariamente al metodo tradizionale che prevede la raccolta settimanale.

La Manna rottame è costituita dalla linfa che scorre lungo la corteccia; si stacca con la rasula e si raccoglie nella scatola.La Manna in sorte è formata dalla linfa che si accumula nei cladodi di ficodindia appositamente predisposti alla base del tronco

Una volta raccolta, la produzione viene messa ad asciugare per le prime 24-36 ore all'ombra, per togliere e ripulire i cannoli e le stalattiti dalle impurità; successivamente in pieno sole sugli stenditoi per circa una settimana, fino a quando il prodotto raggiunge il giusto tenore d'umidità (circa il 9%). Infine, selezionata con cura, viene riposta in appositi contenitori in legno e conservata in ambiente asciutto.

 

  

 

La manna  può essere utilizzata come dolcificante in pasticceria

Grazie al suo potere dolcificante naturale, permette di ridurre o sostituire del tutto gli altri zuccheri aggiunti. La mannite (o D-Mannitolo), il suo componente principale, è incolore, inodore e di sapore zuccherino tollerato anche da soggetti diabetici.

La Manna può essere utilizzata in farmacologia

È un ottimo un lassativo naturale, privo di controindicazioni sia per gli adulti sia per i bambini. La manna si è dimostrata un prodotto dalle diverse proprietà terapeutiche, quali: fluidificante, espettorante, emolliente e sedativo della tosse, decongestionante e calmante nelle bronchiti croniche, nelle laringiti e nelle faringiti. La mannite può essere utilizzata nei casi di avvelenamento (produce un aumento della diuresi e, quindi, l’espulsione delle sostanze tossiche attraverso i reni), in caso di edemi polmonari e cerebrali. È inoltre efficace contro i parassiti intestinali.

La manna può essere utilizzata in cosmetica

Grazie al suo potere emolliente, rinfrescante e cicatrizzante, la manna viene utilizzata soprattutto in formulazioni cosmetiche per pelli sensibili e in prodotti anti-age.

Il territorio nell’area delle Madonie, in Sicilia, compreso tra i comuni di Castelbuono, Cefalù, Geraci Siculo, Pollina e San Mauro Castelverde è storicamente attivo nella produzione della manna. Ad oggi è l’unica zona al mondo in cui sopravvive la mannicoltura.

La produzione della manna è molto lenta e per nulla prevedibile. Il frassino inizia ad essere pronto all’età di circa 8-10 anni. Gli operatori addetti alla pratica giornaliera dell’estrazione della manna dal tronco e grossi rami dei frassini, i mannicoltori noti anche come ‘ntaccalori, conoscono l’arte di effettuare le ‘ntacche, incisioni. Una tecnica che costituisce l’elemento chiave di questa straordinaria professionalità, unica nel panorama mondiale. Imparare l’arte dello ‘ntaccaloro (incisore) è un cammino lungo e noioso, spesso basato sulla risoluzione di piccoli imprevisti che richiedono tutta l’esperienza e la sapienza dei vecchi “maestri” mannicoltori.. La raccolta avviene da fine luglio a settembre e servono determinate condizioni climatiche, temperature alte e pochissima umidità. Sopra i 40 gradi la pianta non produce più manna per shock metabolico, così come la presenza di brina scioglie la manna che ha le caratteristiche di un fiocco di neve. La produzione di ogni singola pianta nell’arco della stagione produttiva può variare da 500 grammi a 1,5 kg.

 


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