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L'arte botanica del Bonsai

Il Bonsai è una tecnica giapponese di coltivazione di alberi in miniatura, che consiste nel mantenere l'albero di dimensioni ridotte attraverso una serie di tecniche di potatura, addestramento delle radici e gestione del terreno. L'obiettivo della tecnica del Bonsai è di creare un albero che sembri naturale e vecchio, ma che sia in miniatura. Per raggiungere questo scopo, il coltivatore utilizza una serie di tecniche, tra cui la potatura delle radici e delle foglie, la scelta del tipo di vaso e del terreno, l'addestramento dei rami e la gestione dell'irrigazione


L'arte botanica del Bonsai

Storia del Bonsai

La storia del bonsai ha origini antiche e affonda le sue radici nella cultura cinese. Si pensa che la pratica di coltivare piante in vasi sia stata introdotta in Giappone attraverso il buddismo Zen intorno al 1195. La parola Bonsai deriva dal giapponese " bon " che significa vaso e " sai " che significa coltivazione. Il Bonsai consiste nella coltivazione di piante in miniatura, attraverso una serie di tecniche che prevedono la potatura delle radici, dei rami e delle foglie, l'aggiunta di sostanze nutritive e la creazione di ambienti adatti alla crescita della pianta. Nel corso dei secoli il Bonsai è diventato una forma di arte molto apprezzata in Giappone e in altre parti del mondo. I Bonsai più pregiati possono richiedere decenni di cura e attenzione, e sono considerati dei tesori da molti appassionati. Oggi il Bonsai è diventato una pratica diffusa in tutto il mondo, con club e associazioni di appassionati che si riuniscono per condividere conoscenze e tecniche di coltivazione. Il Bonsai è apprezzato non solo per la bellezza delle piante in miniatura, ma anche per la sua capacità di promuovere la meditazione, la riflessione e la serenità.

La tecnica del Bonsai

Molte persone pensano che i Bonsai sono piante " geneticamente nane ", ma ciò è falso, infatti i Bonsai sono piante normali ma portate ad avere dimensioni ridotte attraverso tecniche di coltivazione molto particolari. La prima cosa è scegliere il tipo di pianta Bonsai che si vuole in base alle proprie esigenze ambientali e cioè se il nostro Bonsai deve stare all'interno allora la scelta va verso le specie subtropicali; viceversa se il nostro Bonsai deve stare all'esterno allora la scelta va verso le specie non tropicali e meglio se autoctone. 

Una volta che abbiamo scelto il tipo di pianta ci sono vari modi per ottenere un Bonsai di questa specie : il primo consiste nell'acquisto di un Bonsai già finito in un negozio specializzato dove si possono trovare molte varietà di piante Bonsai di diverse dimensioni e stili, ma certamente è questo il metodo più semplice ma anche il più costoso e inoltre la soddisfazione è solo quella di guardare un Bonsai realizzato da altri ; il secondo metodo è quello di acquistare un pre-bonsai, cioè una pianta ancora grezza che con le opportune cure diventerà un Bonsai finito in un tempo relativamente breve ; infine il metodo meno costoso e più appagante è quello di coltivare un proprio albero partendo dal seme e in 3/5 anni con le opportune tecniche si ottiene un Bonsai finito.

La formazione del Bonsai

Sia che si parta da un pre-bonsai sia che si parta da una pianta coltivata si procede con la formazione e modellatura : E' questa sicuramente la parte più bella e appagante ma anche la più difficile e consiste sopratutto nella potatura e/o nella filatura cioè l'avvolgimento con  filo di alluminio anodizzato o rame ricotto intorno ai rami per piegarli e modellarli .

La potatura di formazione

 

La potatura di formazione è la tecnica fondamentale per mantenere gli alberi piccoli e modellati con l'obiettivo di ottenere una pianta che assomigli molto a quella in natura ma in miniatura.

 

Ma quali parti della pianta vanno potate ed eliminate? Innanzitutto bisogna sapere che gli alberi in natura hanno la tendenza a crescere verso l'alto ed allargarsi all'esterno, mentre i rami in basso ed all'interno tendono a seccare e morire. Questa tendenza si chiama “ dominanza apicale “ e i due effetti di questa tendenza sono entrambi nocivi per il Bonsai e vanno limitati se non eliminati con la potatura. La prima cosa da fare è l'eliminazione di tutto il legno morto della pianta. Quindi bisogna decidere in base al progetto da realizzare cosa eliminare. Alcuni consigli sono : 1) se due rami partono alla stessa altezza dell'albero uno va eliminato; 2) i rami che crescono in verticale e che sono troppo spessi per essere piegati vanno eliminati; 3) i rami che hanno movimenti o curve innaturali vanno eliminati; 4) vanno eliminati i rami che nascondono la parte anteriore del tronco; 5) vanno eliminati i rami sproporzionati in cima perchè quelli inferiori devono essere più spessi di quelli in cima. I rami spessi vanno potati con tronchese concavo i cui tagli cavi si cicatrizzano più rapidamente. Una pianta sana sopporta bene anche l'eliminazione di 1/3 dei rami, tuttavia bisogna contemporaneamente tagliare anche le radici in parti uguali per equilibrare la quantità di fogliame e di radici e impedire all'albero di sviluppare una crescita rapida. I tagli più grandi vanno sigillati con una pasta cicatrizzante che protegge anche da infezioni le ferite .

La potatura delle radici 

Quando si effettua la potatura di formazione della parte aerea di una pianta, contemporaneamente va fatta una potatura delle radici per avere il giusto equilibrio tra parte aerea e parte radicale, ma anche per un motivo estetico che riguarda la parte visibile di radici alla base del tronco.

Quindi bisogna raggiungere due obiettivi nel costruire l'apparato radicale di un Bonsai, il primo estetico ben visibile dall'osservatore e che i giapponesi chiamano Nebari “, il secondo altrettanto importante è quello funzionale nonostante l'esiguo spazio del vaso per ottenere la stessa efficienza radicale di una pianta in natura le cui radici si espandono in modo molto più ampio nel suolo. Se la radice di partenza della nostra pianta è un “ fittone “ ( una radice che cresce perpendicolarmente verso il basso e serve principalmente ad ancorare l'albero al terreno; da esso si dipartono le radici secondarie le quali si suddividono in radici sempre più piccole ). La funzione di ancoraggio non serve al Bonsai per cui il fittone va rimosso lasciando due o tre radici laterali al di sopra del taglio e queste rappresenteranno le radici principali del nostro Bonsai. E' ovvio che questa operazione si può effettuare solo all'inizio della formazione del Bonsai e eventualmente se necessario al suo rinvaso avendo cura di disporre le radici in orizzontale a raggiera in modo che crescano nella maniera giusta. Durante i successivi rinvasi si dovrà penalizzare di più con la potatura quelle radici che vanno verticalmente verso il basso e lasciare più lunghe quelle che crescono orizzontali.

         Fittone unico e sua asportazione nel Bonsai

Fittone doppio. Potare in due tempi, prima una radice fittonante e dopo 1-2 anni asportare la seconda.

Potatura del pane radicale , accorciare di più le radici che crescono direttamente verso il basso e meno quelle che crescono orizzontalmente.

 

Substrato per Bonsai

Utilizzare la giusta composizione del terreno per i tuoi Bonsai è fondamentale. Molti negozi vendono terricci già pronti per Bonsai, ma preparando il substrato autonomamente si potrà regolare la miscela a secondo del tipo di albero scelto 

Le caratteristiche comuni a tutti i tipi di terriccio per Bonsai sono la " buona ritenzione idrica ", in quanto il terriccio deve trattenere una sufficiente quantità di acqua tra una annaffiatura e un'altra. Quindi è importante un " buon drenaggio " in quanto l'acqua in eccesso deve essere rapidamente eliminata dal vaso altrimenti si rischiano problemi di asfissia e insorgenza di marciumi radicali. E per ultimo ma non meno importante è " la buona aereazione " che si ottiene utilizzando componenti del terriccio che abbiano dimensioni sufficienti per avere sacche di aria tra i granuli. Per preparare un buon terriccio per Bonsai sono fondamentali le sue componenti che sono : akadama, pomice, lapillo, compost organico da vaso e ghiaia fine. 

Akadama : è un'argilla giapponese molto cotta e utilizzata specificamente per i bonsai. La si deve setacciare prima di utilizzarla . Poichè questa particolare argilla è molto costosa, in alternativa si può sostituire con argille simili o anche con i sassi per le lettiere dei gatti.

Pomice : la pomice è un prodotto di origine vulcanica che assorbe bene l'acqua e i nutrienti 

Lapillo : anche il lapillo è di origine vulcanica e assorbe bene l'acqua e migliora la struttura del terreno

Compost organico : comprende sfagno, perlite e sabbia. Trattiene bene l'acqua ma non arieggia ma utilizzato come parte del substrato va bene per il Bonsai

Ghiaia fine : sempre presente nel substrato per Bonsai perchè molto drenante e arieggiante. La si utilizza anche come primo strato nei vasi per ulteriore miglioramento del drenaggio

Come detto ogni pianta richiede uno specifico substrato, ma in linea generale due sono le miscele da utilizzare , una per le latifoglie e una per le conifere.

Terriccio per Decidue

50% di Akadama, 25% di Pomice e 25% di Lapillo. In alcuni casi, l’aggiunta di terriccio organico può essere raccomandata, specialmente se l’assorbimento dell’acqua è importante.

Terriccio per Conifere

33% di Akadama, 33% di Pomice, 33% di Lapillo. In alcuni casi, l’aggiunta di terriccio organico può essere raccomandata, specialmente se l’assorbimento dell’acqua è importante.

 

 

La filatura

 

Per filatura si intende la tecnica mediante la quale si manipolano e posizionano i rami nel disegno voluto, utilizzando del filo metallico di materiale e spessore differente a seconda del tipo di pianta e della grandezza del ramo da piegare. È un metodo estremamente efficace per modificare l’aspetto del proprio bonsai, anche drasticamente e raggiungere i risultati desiderati.

Di norma si dovrebbe adottare un filo di spessore 1/3 rispetto a quello del ramo da filare. Le spire del filo devono essere di 45 gradi né troppo ravvicinate né troppo distanti l’una dall’altra. Infatti con le spirali troppo larghe il filo non riuscirebbe a contrastare l’azione opposta del ramo e di conseguenza rendendo inutile la piegatura mentre con le spirali troppo strette si rischierebbe di danneggiare il flusso linfatico della pianta.Inoltre il filo non va mai incrociato: si possono mettere più spirali vicine ma devono essere parallele. Il periodo migliore per applicare la filatura per le conifere è durante il periodo vegetativo, per quanto riguarda le caducifoglie invece poco prima del periodo vegetativo o prima del periodo di riposo. In ogni caso va evitato il periodo estivo. Mediamente il filo andrebbe tenuto per almeno quattro mesi, tempo necessario per dare la forma desiderata ai rami del bonsai, ma in alcuni casi si può arrivare fino a otto mesi. Dopo aver effettuato tutte le operazioni di filatura, la pianta va posta in luogo ombreggiato e monitorata costantemente.

 

La scelta dei vasi

Spesso si sottovaluta l'importanza della scelta del vaso per un Bonsai che è invece un elemento importante della composizione.

I Bonsai si trovano in vasi piccoli che spesso sono direttamente importati dal Giappone o dalla Cina. I vasi giapponesi sono di alta qualità e molto costosi e non sono smaltati. Quelli cinesi in genere costano meno, ma di minore qualità e spesso sono anche smaltati con colori vivaci. Per il Bonsai in formazione si possono utilizzare vasi normali anche di plastica per poi ai successivi rinvasi sostituirli con vasi per bonsai. Questo perchè gli alberi in formazione inizialmente vanno posti in contenitori piuttosto grandi perchè hanno bisogno di maggiore spazio per superare le intense tecniche di formazione e solo quando il Bonsai sarà definitivamente pronto va poi collocato nel vaso definitivo. In linea generale possiamo consigliare per le Conifere i vasi non smaltati, mentre per le Caducifolie possiamo usare sia vasi smaltati che non. In ogni caso il vaso deve essere largo circa 2/3 dell'altezza dell'albero e la profondità deve essere pari a una o due volte lo spessore della base del tronco.

Rinvaso del Bonsai

Per evitare che un albero bonsai riempa il suo vaso di radici e quindi si intristisca e muoia per mancanza di nutrimento occorre rinvasarlo frequentemente.

La frequenza del rinvaso dipende dalla sua dimensione e dalla specie della pianta. Le piante che crescono rapidamente vanno rinvasate ogni due anni, mentre quelli più maturi ogni 3/5 anni. Il rinvaso va fatto a inizio primavera quando la pianta è ancora in pausa vegetativa.

CURA DI MANTENIMENTO DEL BONSAI

Irrigazione

La frequenza dell'innaffiatura di un Bonsai dipende da vari fattori quali la specie, la sua dimensione,e il clima

Innaffiature molto abbondanti sono da evitare in quanto possono originare marciume radicale e rapida morte del Bonsai. Tuttavia se il Bonsai si trova in un vaso molto piccolo possono seccare per mancanza di acqua per cui la componente substrato diventa fondamentale per evitare queste conseguenze. E' importante pertanto capire dall'osservazione del Bonsai quando irrigarlo. In linea generale possiamo consigliare di irrigare quando il terreno della pianta è leggermente asciutto. Si possono utilizzare le dita per controllare a circa un centimetro di profondità il terreno. Preferibilmente evitare di innaffiare nel pomeriggio.

Concimazione del Bonsai

Concimare un Bonsai durante il suo periodo vegetativo ( Primavera-Autunno ) è necessario in quanto mentre gli alberi in natura hanno un apparato radicale che ha lo spazio necessario da esplorare alla ricerca dei nutrienti necessari, il Bonsai costretto in un vaso piccolo non ha questa capacità e pertanto gli vanno somministrati i nutrienti necessari per garantire la sua sopravvivenza

Come detto si deve concimare durante il periodo vegetativo per i Bonsai da esterno dalla Primavera all'Autunno, mentre per i Bonsai da interno si può concimare tutto l'anno. Durante il periodo primaverile è preferibile utilizzare un concime ad alto titolo di Azoto ( N ) perchè l'Azoto stimola la crescita fogliare della pianta. Durante il periodo estivo è preferibile utilizzare un concime equilibrato ad esempio un NPK 10:10: 10. Durante il periodo autunnale è preferibile utilizzare un concime a basso titolo di Azoto per preparare la pianta all'inverno. Se il nostro bonsai ha come sua migliore caratteristica la fioritura allora è preferibile utilizzare un concime ad alto titolo di Potassio ( K ) come ad esempio um NPK 6:6:12

 


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